​Il mondo a rovescio

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Stamattina mi sono svegliato a rovescio. Ero sdraiato sul soffitto e il letto era capovolto, sul soffitto con me sopra. Sono uscito in auto e tutti rispettavano la segnaletica. Tutte le auto si fermavano a dare la precedenza allo stop, i pedoni potevano attraversare tranquillamente perchè tutti si fermavano per farli passare. Sono andato a pagare la bolletta. Non c’era nessuna fila e allo sportello gli impiegati erano gentili e hanno salutato due volte, quando sono entrato e quando sono andato via, augurandomi anche buona giornta.

Poi ho preso l’autobus per andare in centro. Le persone erano sorridenti, non mi conosceva nessuno eppure quasi tutti mi salutavano. Alla fermata dell’autobus i ragazzini hanno mangiato il gelato e hanno buttato le coppette nel secchio dell’immondizia. Poi uno di loro sul bus ha ceduto il posto ad una signora anziana.

In centro ho visto i commercianti che si prendevano cura delle strade davanti i loro negozi. Qualcuno innaffiava anche le piante. Poi un signore mi ha chiesto di accomapganarlo a casa perchè vive in periferia, nella campagna appena fuori la città. Ho accettato e ho respirato la vita di campagna in un attimo. Ho visto gli animali e le piante, ho visto il rispetto dei contadini per madre natura. Ho visto l’armonia con cui queste persone vivono a contatto con il mondo che ci circonda. Poi il signore mi ha chiamato e mi ha sussurrato “questo mondo che hai visto è possibile”.

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