Il Parco della Memoria Storica di San Pietro Infine

Il Parco della Memoria Storica di San Pietro Infine nel 2015
Tempo di lettura: 2 Minuti

Parco della Memoria Storica – Rovine, macerie, testimonianze. Vicoli, strade, scalinate e la chiesa maggiore che appare come una ferita ancora aperta. La piazza che si affaccia sulla vallata è una terrazza naturale che sorge nel punto di incontro di tre regioni, Lazio, Campania e Molise. E’ qui che la storia ha fatto irruzione nell’inverno tra il 1943 e il 1944 trasformando un paesino di mille abitanti nella Pompei del XX secolo: San Pietro Infine. Un monumento a cielo aperto dove ancora oggi tornano reduci e familiari alla ricerca del luogo dove i propri cari hanno perso la vita.

La storia del piccolo borgo si intreccia a doppio filo con la Storia, quella della seconda guerra mondiale. Gli eserciti di tutto il mondo hanno combattuto in queste terre dando origine ad una Babele di racconti e di ferite che trovano nel paese fantasma di San Pietro Infine la traccia vivente di una storia che, altrimenti, sarebbe stata dimenticata.

Dopo la guerra, il borgo abbandonato a se stesso, affidato alle intemperie e alla vegetazione, ha subito un processo di storicizzazione naturale. Per decenni. Eppure, quei resti visibili dalle strade principali sono diventati un’attrazione quasi spontaneamente. E’ difficile restare insensibili di fronte al fascino di questa storia muta che si traduce dalle pietre e dalle macerie.

Nel 1959 quando nelle sale cinematografiche viene proiettato il film di Mario Monicelli “La grande guerra” in pochi possono immaginare che alcune scene siano state girate a San Pietro Infine e che la chiesa distrutta alle spalle di Vittorio Gassman e di Alberto Sordi sia quella di San Michele. Ma non è stata questa la sola prova da set per il piccolo paese. Nei giorni più tragici della sua storia tra l’8 e il 16 dicembre 1943 il regista statunitense John Huston riprende con la sua telecamera gli avvenimenti, e indugia sui volti dei civili, registrando il calvario di una popolazione inerme. Quelle riprese hanno preso il nome del film “The Battle of San Pietro”, “la Battaglia di San Pietro” e lo spunto per iniziare un’avventura contemporanea.

Il processo di storicizzazione dei ruderi si è intrecciato con i percorsi della memoria, anche a distanza di decenni attraverso un turismo spontaneo, legato ai ricordi personali. Nel tragitto tra i diversi sacrari militari dislocati tra Cassino, Montecassino, Mignano Montelungo e Venafro, San Pietro Infine si è trasformata in una tappa obbligata. Il borgo abbandonato, dove l’eco della storia è rimasta inalterata, è diventato un museo all’aperto capace di sorprendere i visitatori. E’ da queste premesse che inizia a muovere i primi passi il progetto di istituire un parco monumentale, il Parco della Memoria Storica.

La seconda guerra mondiale si trasforma, qui in questo luogo, tra questi vicoli abbandonati e queste case diroccate, da tragedia collettiva a patrimonio collettivo e monito di pace. Il Parco della memoria storica di San Pietro Infine costituisce un esemplare unico di museo all’aperto.

Questo slideshow richiede JavaScript.

Paola Caramadre

Giornalista, autrice e lettrice onnivora e curiosa. Promotrice culturale, 'regista dei libri' e cofondatrice di Tantestorie.it

Rispondi